Tre giorni con il grande teatro di Lucia Calamaro allo Spazio Zut. Al secondo appuntamento della stagione, la rassegna di teatro ‘Re: act’, il consueto tassello fondamentale della proposta culturale contemporanea di Foligno, propone “Nostalgia di Dio, dove la meta è l’inizio”. Presentato in prima assoluta nel mese di luglio alla Biennale di Venezia, ed ora a dicembre in tour nei teatri umbri, lo spettacolo fa tappa in città con tre repliche: martedì 10, mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre alle ore 21.15 (intero 10 euro, ridotto 7 euro).
Prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, in coproduzione con il Teatro Metastasio, è scritto e diretto dalla Calamaro, drammaturga, regista e autrice il cui talento e l’originale identità hanno conquistato critica e pubblico in Italia e all’estero, ed è interpretato da Alfredo Angelici, Simona Senzacqua e dagli attori umbri Cecilia Di Giuli e Francesco Spaziani.
Lucia Calamaro e la Compagnia incontreranno il pubblico dello Spazio Zut al termine del primo spettacolo, quello di martedì 10 dicembre.
Nostalgia di Dio
“Nostalgia di casa. Questo potrebbe essere l’altro titolo di questo spettacolo – scrive Lucia Calamaro –, in quanto per me, la casa sono gli affetti, e gli affetti sono l’unica dimensione rimasta che mi rapporti al sacro. Il mondo ci limita, la casa ci accoglie e ci espande. Ed è in questa fioritura potente e affettuosa, che nascono i figli. Che sono per me l’altra domanda su cui si annoda, senza scioglierla, questo spettacolo. I figli da piccoli in particolare, in quanto piccoli Dei onnipotenti. Influenzata dalla favola che ci hanno raccontato, illustrata dalle infinite madonne con bambino, il mio immaginario cattolico infantile – che è l’unico che ho, come probabilmente molti di noi che poi da grandi hanno lasciato perdere – si è ancorato lì. È lì, prima dei 10 anni, su quelle immagini, che l’impressione indelebile mi si è formata: quella di un Dio bambino, visto dalla prospettiva della madre. Insomma Dio, per me, è più un figlio che un padre. Un figlio se non proprio dio quantomeno onnipotente. Questo è secondo Freud quello che tutti noi siamo per un breve periodo. Come non volerci tornare? ‘Nostalgia di Dio’ quindi si muove in questo strano crocicchio tra la nostalgia di casa e la nostalgia dell’infanzia onnipotente, che mi è maturato dentro ultimamente, senza capirlo ancora del tutto. Tutti i bambini sono figli. Dio è un bambino. Dio è un figlio. Tutti i figli sono Dio? Chissà. Comunque sia, una cosa si sa: per le madri, i figli, non crescono mai”.
Per lo spettacolo di Foligno si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20 (biglietteria@teatrostabile.it). I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
Per informazioni e prenotazioni: 389 0231912, spaziozut.organizzazione@gmail.com
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